martedì 22 febbraio 2011

Intervista a Paul Thomson (Franz Ferdinand), ospite all'ultimo Milk! Party: "Fate la vostra musica! E' l'unica strada per il successo!"

Presto sulle colonne de l’Orlandino apparirà una nuova serie d’interviste ai gruppi emergenti aretini. Sarà l’occasione per tastare il polso a un mondo, quello della musica, dei garage e delle sale prove, che ad Arezzo hanno sempre avuto qualcosa da dire. Uno spazio a cura di Diego Nicchi, musicista (frontman dei Soul Killa Beatz), che scrive e parla di musica da tanto (Radio Wave) e che non contento, organizza anche qualche evento (Sonic Chameleon su tutti). Uno spazio che si chiamerà – come mi ha fatto sapere via Facebook – “Band alle Ciance”.


Detto questo…quale miglior modo per presentare una nuova rubrica musicale, se non con un’intervista fatta a chi nella storia della musica c’è già entrato? L’occasione per nascere sotto la migliore stella, ce la regala il Milk! Quello dello scorso venerdì, che ha portato ad Arezzo una vera e propria star: una guest d’eccezione, Paul Thomson (Qui sopra il video saluto ai suoi fan che erano al Milk! venerdì scorso) Un ragazzo inglese, di Glasgow per la precisione, batterista di professione, occasionalmente dj, conosciuto ai più in quanto membro di un gruppo che si chiama Franz Ferdinand.

Li avete mai sentiti nominare?





Si, proprio quei Franz Ferdinand lì, quelli che hanno inventato un genere musicale, l’indie. Lo stesso genere, che pressappoco - al giorno d’oggi - ascoltano tutti, quello che contraddistingue gli anni ’00. Facciamoci due parole per capire meglio come un ragazzo di Glasgow, che fino a poco più di dieci anni fa metteva i dischi in un pub scozzese, il Vic Bar, vicino alla School of Art, dove posava nudo per arrotondare, (per giunta, davanti alle ragazze pittrici dei suoi futuri compagni di band), oggi borda con le sue bacchette nella batteria di uno dei più grandi gruppi rock del mondo…

Dal Vic Bar…al Milk!…nel mezzo la storia…ma che c’hai più degli altri?

“Eh…cosa ho più degli altri…nulla credo! Tutto quello che è successo, è successo. Punto!” 
La batteria di Paul Thomas

Ho capito, ma qualcosa in più, ce l’avrai…sei il “ragazzo col ritmo” di una delle band più importanti in circolazione… 

"Guarda, io so suonare la chitarra, il basso, la pianola e, ovviamente, la batteria...ma alcuni componenti della band, quando ci siamo conosciuti a fine anni '90, neanche sapevano suonare uno strumento...pensa un po'...(Bob Hardy, l'attuale bassista, in effetti ha imparato a suonare da Alex Kapranos, il cantante! E questo poco prima che nascessero i Franz Ferdinand, ndr)"

Bene, quindi il caso ha voluto che arrivasse il successo…

“Al successo…rimanga fra noi…neanche ci avevamo pensato! Neanche una volta!”

Va bene, pensa a tutto il destino…ma almeno dai un consiglio ai giovani musicisti che sognano di arrivarci a questo benedetto successo…

“L’unica cosa che mi viene in mente, è: ‘Ragazzi, non copiate nessuno! Fate la vostra musica!’ Questa è l’unica possibilità per arrivare da qualche parte”

E a chi mette i dischi cosa consigli?

“La regola numero uno è mettere roba che fa ballare la gente. Trovare quei pezzi con cui sai che le persone non riescono proprio a stare ferme…”

Tipo? Cosa non manca mai alla tua scaletta?

“Non mancano mai gli Optimo, i The Understones, Patrick Cowley, i Killing Joke. Altra roba imprescindibile sono i Talking Heads, Gino Soccio…”

Qualcosa d’italiano?

“Adoro la prog music italiana!”

Addirittura la adori? Chi in particolare?

“Posso dirti, per farti un nome fra i tanti, che la prossima settimana vado a vedermi i Goblin a Glasgow! (Suoneranno questo venerdì al 'The Arches' al 253 di Argyle Street,  magari a qualcuno interessa. ndr)”

Che differenza c’è fra mettere la musica, e suonarla veramente?

“La differenza sta nel fatto che quando fai il dj, le persone ti chiedono i pezzi! Mentre se suoni la batteria, nessuno viene a dirti nulla. A parte questo, la vera differenza è qualcosa di più…suonare è fare una performance dal vivo. Suonare è arte. Fare il dj, significa mettere i dischi, semplicemente sceglierli”

A proposito di arte, con i Franz Ferdinand? Qualche anticipazione?

“No comment! (i Franz Ferdinand sono al lavoro sul quarto album, che dovrebbe uscire a primavera, ma tengono tutto sotto uno stretto riserbo, non ne parlano, per evitare di sollevare clamori inutili. Comunque, i fan sappiano che...ci siamo! ndr)”

Avevo letto che sei un tipo riservato, di poche parole! E in effetti…! Beh…avrai avuto modo di dare un’occhiata alla nostra città? Che te ne pare?

“Mmm, non l’ho praticamente vista per niente! Sono stato al ristorante a mangiare (dall’Olga) e poi in albergo…!”

Ma sta di fatto che lo hanno visto per via Crispi con un sacchetto di pici al sugo avanzati e una bottiglia di buon Chianti…sarà di poche parole questo “ragazzo col ritmo” scozzese…ma mica scemo...!

(Un ringraziamento particolare a Matteo Campriani ed Elisa Masini, i due traduttori simultanei  dell'intervista...senza di loro, lo scozzese stretto di Paul Thomson sarebbe stato impenetrabile! Grazie)