Entrare allo Sugar Reef di sabato pomeriggio, dopo esserci stati di venerdì sera per il Milk, fa quasi impressione. Soprattutto dopo che solo qualche ora prima, riuscivi a malapena a fare due passi una volta superata l’entrata. E ti ricordi quel corridoio, che adesso attraversi in tre secondi netti, come una grande onda anomala, che ti portava dove voleva lei e solamente alle sue condizioni…
Che dire…seratona, ieri sera…
"Il delirio di gente. E ci piace…ci piace perché ad Arezzo, spesso, c’è lo stesso casino, ma per andare a sentire musica…come si suole dire…"
…di merda si suol dire…!
…esatto, quindi fa piacere, tanto, quanto fa impressione capire di essere diventati di moda, avere i numeri e - fra virgolette - dettare legge. Anche perché si perde quell’accezione più esclusiva. Ma tant’é…!
Tant’è che non sbagliate un colpo, vi ferma solo la neve a voi…
"Il Milk è un appuntamento mensile, non dimentichiamocelo. E’ anche per questo che riempiamo il locale ogni volta. Potremmo farlo tutti i venerdì, visti i numeri, ma perderebbe quell’aria da party. Senza contare che andrebbe alle ortiche tutta l’intensità di lavoro che sta dietro ad ogni evento che facciamo. Perdendone in qualità. Perché solamente un booking, delle volte, dura anche sei mesi"
Davanti a me, a fare due chiacchiere, ci sono Riccardo Paffetti e Jacopo Fabbroni, la Fake Disco, reduci dall’ennesimo pienone del Milk. Dj, organizzatori di serate fra le più importanti di Arezzo, animatori culturali della città. Il primo è il batterista dei Tank You For The Drum Machine; il secondo, una delle anime dell’Elettrowave, di arezzowavevviana memoria.