Fra i lettori de L'Orlandino, ce ne sono molti che vivono all'estero. Tanti aretini, che hanno fatto la valigia e se ne sono andati: chi per studiare, altri ancora per lavorare, o chi, semplicemente, perché non sopportava più la monotonia della nostra piccola città. Qualunque sia il motivo, abbiamo pensato fosse utile conoscere il loro parere sulla città e le loro idee per migliorarla. Detto e fatto, con l'intervista a Marco Magini inizia una nuova rubrica del blog, "Aretini nel Mondo". Un modo per sapere cosa fanno i cervelli della nostra città sparsi in ogni continente. E per conoscere il loro sguardo su Arezzo, che vista la lontananza, avrà una prospettiva sicuramente diversa dalla nostra! Fatevi avanti, Aretini nel Mondo, scrivete all'Orlandino...
Dove sei e perché?
"Vivo ad Istanbul dove mi occupo di finanza nel settore delle energie rinnovabili. Ci occupiamo anche di tutto quello che riguarda il cambiamento climatico: dal pianificare citta’ sostenibili al calcolare le emissioni di carbonio legate a diverse attivita’ produttive".
Arezzo: croci e delizie, opinioni sulla città di qualcuno che la osserva da lontano...
"La croce e’ senza dubbio vederla a poco a poco sfiorire culturalmente. La chiusura dei cinema in centro, il fatto che non si riesca a riaprire il Petrarca...tutto questo si aggiunge che e’ stato sostituito un festival che dava lustro alla citta’, come Arezzo Wave, con piccoli eventi fini a se stessi, come il Play Art, che non lasciano ne’ costruiscono niente per gli aretini".
Ok con le croci, ora le delizie...
"Le delizie sono tante. Prima di tutto Arezzo per me e’ 'casa'. E' la città per la quale provo quei senitmenti estremi che soltanto il posto da cui provieni ti puo’ far provare. Visto che in questo momento in Italia vanno di moda le liste, ne faccio una mia, delle piccole cose che formano la 'mia' Arezzo nella mia mente, sicuro dimentichero’ qualcosa, però iniziamo: il Pionta
le sere di estate, il cocomeraio di via Cristoforo Colombo a Saione, i fuochi di San Donato, la fiera del
mestolo, il panino con la porchetta di Gragnone, le scalate senza fiato in bicicletta fino a Lignano, il teatro della Bicchieraia, i pasticcini di via de Cenci (puoi girare il mondo ma non li ritrovi mai uguali), la porta storta della Chiesa della Badia, la galleria del cinema Politeama, gli spaghetti da Rocco, i concerti all’anfiteatro d’estate, il kebab in via Petrarca, il gelato al gusto nutella della Luna 4, il bagno al Tartana, scoprire i mille angoli della quattro vallate nelle prime gite da neo patentato...tutte queste cose non le ritrovo da nessun'altra parte"
Cosa non avresti mai imparato, capito, o vissuto fossi rimasto a casa...
"Penso che cambiare spesso paese, come mi è capitato di fare sino a adesso, ti insegni sopratutto molte cose su te stesso. Dovendo contare solo su di te, non puoi piu’ nascoderti quali siano i tuoi limiti e i tuoi pregiudizi. Penso che mi abbia aiutato sopratutto a capirmi. Riguardo ad Arezzo, poi, credo che la distanza aiuti a capire quello che veramente vale, le persone che ti mancano e quello che tengono veramente a te. So che pare una banalita’, ma penso che sia cosi’".
Un'idea, un'iniziativa, un qualcosa che dal luogo in cui ti trovi, esporteresti ad Arezzo...
"Vediamo...so che c’e’ un'iniziativa di orti cittadini a Villa Severi, ma credo che potrebbe essere allargata a piu’ persone che ne facciano richiesta, sopratutto agli anziani. Mantiene giovani ed aumenta la sostenibilita’! Questa è un'iniziativa adottata da tante piccole e grandi citta’ nel mondo. Poi, altre idee: sarebbe bello organizzare una stagione teatrale estiva all’anfiteatro. E poi, sara’ per il lavoro che faccio, ma il mio piccolo sogno è quello di creare un festival sulla sostenibilita’, un appuntamento sul modello di quelli di Modena (Festival della Filosofia), Mantova (Letteratura) e Sarzana (Mente), magari in collaborazione con l’Universita’ che dall'iniziative potrebbe riprendere slancio. Mentre nel resto del mondo il tema dell’ambiente e del cambiamento climatico è al centro del panorama politico-culturale, in Italia il dibattito langue e mi renderebbe orgoglioso vedere la mia citta’ colmare questo vuoto. Con poco costo si avrebbe anche un grande ritorno d'immagine".