venerdì 25 febbraio 2011

La Rivoluzione ai tempi di internet


Di seguito un articolo di Filippo Gallo, vecchia conoscenza de l'Orlandino, apparso questa mattina sul sito di Prossima Fermata Italia, i tanto vituperati 'rottamatori' per intendersi (Qui il link originale!)! E' un articolo che parla delle rivoluzioni in atto nel nord Africa. Un pezzo, che fra le altre cose, spiega come queste rivoluzioni abbiano in comune 3 elementi: velocità, giovani e internet...e quanto, proprio questi tre elementi fondamentali, siano quelli che mandano in 'cimbanelle' le 'autorità competenti' (nel caso del Nord Africa, Onu, Nato, UE...ecc ecc)!

Velocità, giovani e internet...sono gli argomenti preferiti dall'Orlandino e ci piace pensarli come gli elementi scatenanti delle rivoluzioni che porteranno a maggiori libertà! Perché ci piace pensare che saranno gli elementi scatenanti di (pacifiche) rivoluzioni...anche da noi...!

di Filippo Gallo

E me li immagino lì. All’oscuro di una camera, a telefonarsi freneticamente, a cercare di capire chi sarà il prossimo, e dove. I grandi Leader del mondo arabo allo specchio, alla prova più difficile.
Quella dei giovani e del rinnovamento.
In pochi ci hanno capito qualcosa, e forse è fin troppo prematuro fare analisi, ma siamo obbligati a provarci, perchè la diplomazia internazionale sembra spiazzata, non avere mezzi adatti a fronteggiare quest’occasione. Lo abbiamo detto in altri casi, ma mai come questa volta i consigli ONU ci sembrano preistorici, la UE non riesce a parlare ad una sola voce, la posizione dell’Italia …. facciamo fatica a capirla pure noi, che ne siamo parte. Figuratevi i ragazzi libici.


Ci proviamo quindi, a capire che succede. Tre sono i fattori comuni di queste rivoluzioni spontanee, e solo da qui possiamo provare a capire come muoversi, cosa fare. Come confrontarsi con queste nuove realtà.
Velocità. Ieri l’altro non sapevamo chi fossero. Ieri ci siamo preoccupati. Oggi restiamo indignati e sgomenti. Domani è un altro giorno, verrebbe da dire. Ma la realtà è che non abbiamo la più pallida idea di cosa succedera. Blitzkrieg, guerra lampo, verrebbe in mente.
Giovani. Sono le stesse facce con cui la Lega cavalca le paure popolari. Oggi ad aver paura sono loro più di noi. Da clandestini a profughi di guerra? Si, senza dubbio. Ma in quelle facce, in quelle scarpe tolte in piazza, c’è la dignità e il coraggio della richiesta di novità. Di discontinuità. Il rifiuto di un modello sbagliato. Sono cose che appartengono a tutti i giovani del mondo.Una razza una faccia; un sogno, una speranza. Per questo forse, siamo i più qualificati a parlare con loro. Sono nostri fratelli.
Internet.Quando dicevano che FB e twitter erano una rivoluzione, nessuno avrebbe mai immaginato quanto azzeccata sarebbe stata quella previsione. Si coordinano, si muovono con eventi FB. cliccano mi piace, in 140 caratteri sono abituati ad esprimersi, ad incoraggiarsi. Twittano, chattano, non fanno comizi. Anche la comunità internazionale, se vuole rispondere a questi nuovi interlocutori, deve imparare il loro linguaggio. L’importanza della rete è ora nota a tutti, tranne che dalle nostre parti.
Solo i regimi spengono internet per paura. A buon intenditor poche parole.