Gli incontri si sono sviluppati con la creazione di 6 gruppi tematici, ognuno dei quali ha individuato problemi e possibili soluzioni per affrontarli in un prossimo futuro (magari insieme alla nuova Giunta che uscirà dalle elezioni).
La natura politica degli incontri non è stata mai nascosta e l'analisi sul lavoro svolto dall'amministrazione Fanfani non ha fatto mancare critiche su ciò che non si è fatto e su ciò che si poteva fare meglio.
Ma ciò che risulta importante in tutto il percorso è (come dicono gli stessi organizzatori) che si è voluto “ricostrure spazi di iniziativa per i cittadini”, o almeno per quelli che hanno a cuore i temi dell'ambiente, della sostenibilità e della vivibilità urbana, dandogli voce e ricevendo direttamente da loro le proposte per il cambiamento che Legambiente si impegna a portare avanti politicamente.
Ma vediamo quali sono stati i 6 gruppi di lavoro e le conclusioni alle quali sono giunti:
- Gruppo Cicli virtuosi: Energia e Rifiuti Si è affrontato qui uno dei nodi forse più intricati da scogliere per il Comune di Arezzo (almeno fino all'esplosione del “problema cultura”) quello che concerne il ciclo dei rifiuti e il raddoppio dell'inceneritore di S.Zeno. Ci sono state sia proposte vecchie ma ancora mai applicate che idee totalmente nuove e potenzialmente rivoluzionarie per un settore in cui le decisioni e l'indirizzo dato dal pubblico conta molto.
- Gruppo Stili di Vita - Cibo La priorità è la lotta allo spreco alimentare in tre punti:
- Gruppo Mobilità e Servizi di Trasporto Si è ritenuto urgente l'applicazione di un Piano Integrato di Mobilità convintie che le azioni isolate non servono se non c'è un progettualità complessiva. La priorità è riduzione del traffico veicolare raggiungibile attraverso il carsharing, i taxi collettivi a chiamata e una politica che incentivi lo scambio ferro-gomma con l'utilizzo delle stazioni dismesse (Rigutino, Olmo,Pescaiola...) e con un ingresso di LFI nella trasporto ferroviario locale che potrebbe fare concorrenza a Trenitalia
- Gruppo Servizi alla persona, Casa e Riuso
- Gruppo Politiche Culturali e Centro Storico Si è partiti dal presupposto che la politica culturale possa e debba essere un volano per le altre attività economiche del territorio (soprattutto in tempi di crisi) e quindi un'inevitabile capitolo di spesa per l'amministrazione che deve sviluppare un intreccio tra eventi culturali, uffici e servizi pubblici e che non può pensare di “fare cultura” solo nel centro storico.
- Gruppo Democrazia Diffusa e Difesa dei Diritti Questo gruppo si è occupato di un tema specifico: la ex caserma Cadorna, nodo strategico delle politiche della casa, della mobilità, dei servizi e delle politiche culturali ; si è iniziata una raccolta di firme (ad oggi oltre 500) da presentare alla Regione che obbligheranno il Comune allo sviluppo di un percorso partecipativo per la riqualificazione. Si richiede che ai privati destinatari dei lavori sia imposto di costruire/ristrutturare edifici con l'obiettivo emissioni zero e che sia chiaro il progetto e la destinazione dei parcheggi sotterranei proposto dal Comune.
La prima analisi riguarda la capienza dell'inceneritore, stimata a 40mila tonnellate, con una produzione attuale di 200mila e un livello di Raccolta Differenziata (RD) poco superiore al 35%.
La proposta è quella di arrivare al 60% di RD con decisioni concrete e nette: raccolta porta a porta (partendo da centro storico ma non solo) che sostituisca i cassonetti, considerati diseducaitivi perchè ci finisce di tutto, e con la creazione capillare di isole ecologiche anche mobili, sull'esempio di Pisa.
Ma questo basta? No. Infatti rimarrebbero in totale 80mila tonnellate di rifiuti, il doppio della portata dell'inceneritore. La soluzione allora sta nel coinvolgimento di realtà come quelle dei cementifici della Provincia (primo fra tutti quello di Rassina) che attualmente comprano carbone da Ravenna mentre potrebbe utilizzare CDR (certificato) con riduzioni di emissioni e con combustibile prodotto in loco
Parallelamente si propone che l'inceneritore sia sfruttato per la produzione di teleriscaldamento e biogas da frazioni organiche
1) Recupero e distribuzione del cibo buono ma non commercialmente valido coinvolgendo Comune, aziende di grande distribuzione, imprese agroalimentari e associazioni di volontariato aretine e creando un servizio di welfare a costo zero per combattere le nuove povertà in aumento ad Arezzo. In questo senso fa da esempio l'esperienza già attiva della Caritas.
2) Raccolta dell'olio di fritturra, servizio già presente grazie al lavoro di ArezzoRicicla e Coop da potenziare
3) Promozione e sviluppo degli orti sociali (c'è una delibera del Comune in merito che va attuata) partendo da quelle zone della città dove ci sono già richieste, recuperando il rapporto con l'attività primaria, ormai delegata alle campagne, e ribadendo il valore socio-educativo degli orti sociali con il coinvolgimento i ragazzi delle scuole aretine
Si richiede un impegno sull'edilizia residenziale sociale con affitti calmierati e a canone concordato mediati dall'Agenzia per l'affitto del Comune di Arezzo
I punti critici sono individuati in Bicchieraia (il Petrarca è considerato un battaglia persa... ndr.), la Biblio/Mediateca e una residenza per i giovani (quello che una volta era l'Ostello della Gioventù).
In merito ad Arezzo Wave (all'incontro era presente anche Mauro Valenti ndr.) si spera in un suo ritorno come realtà continuativa, che si esprime in una settimana ma grazie al lavoro di tutto l'anno sul territorio,
di Federico Fabiani