giovedì 3 marzo 2011

Les Couleurs: "Appello alle band aretine: facciamo un disco tutti insieme! Lo hanno fatto i 'grandi', perché noi non dovremmo?"

rubrica a cura di Nicchi Diego a.k.a. Il Diego

Altro giro, altra corsa! Benvenuti al secondo appuntamento con “Band Alle Ciance”, sempre sulle pagine elettroniche de L'Orlandino. Mi sono ritrovato nei locali dell'Arezzo Factory per una piacevole intervista con Le Couleurs (Lorenzo, Tom e Luca), band aretina giovane ma a quanto pare decisa, motivata e con un'idea molto interessante nel cassetto.

Ciao ragazzi e benvenuti su L'Orladino!

LES COULEURS (Qui il link al loro MySpace): “Un grande saluto a tutti voi e grazie mille per lo spazio che ci dedicate.”

Dai, iniziamo con la domanda classica ma utile: quando prende forma il progetto Les Couleurs?

TOM: “Esattamente due anni fa dopo la mia esperienza con i Sorry-Ok-Yes. All'inizio eravamo in quattro: io alla batteria, Lorenzo al basso, Maurizio e Marco alla chitarra. Dopo un po' di tempo e tanti live in giro per l'Italia il progetto iniziale si sfalda e rimaniamo solo io e Lorenzo, che nel frattempo ritorna al suo strumento preferito, la chitarra; nasce così “Murder”, il brano con cui siamo in un qualche modo rinati. Per il resto, che dire? Ci piace suonare e passiamo ogni giorno due ore in sala prove, mettiamo la musica davanti a tutto e questo ci basta.”

Come mai vi sentite un gruppo colorato? E scusate per la pessima battuta...

TOM: “Non ti scusiamo! Comunque posso dirti che è venuto fuori per caso. Visto che la maggior parte delle band utilizza nomi in inglese, noi, con un gesto da veri “alternativi”, ci siamo buttati sul francese. Non mi dispiacerebbe nemmeno “I Colori” anche se ogni volta che suoniamo dal vivo vestiamo di bianco e nero.

LORENZO: “E c'è da dire che siamo anche brutti.”


Album all'attivo?

TOM: “In tre mesi abbiamo fatto uscire un demo, “Le Couleurs”, e nello stesso tempo scritto e arrangiato 12 brani, il che non è poco. Dopo Dicembre al nostro duo si è unito Luca, un bassista come ce ne sono tanti al giro, che però si è fatto subito apprezzare per il suo interesse e la sua voglia di fare! E' questo quello che cerchiamo: gente che abbia voglia di fare. Ora non ci resta che registrare un disco vero e proprio, quello sarebbe un nostro piccolo grande sogno”

Quanto vi capisco! Come siete messi a livello di live? Ho saputo di un vostro “sold out” in quel di Roma...è vero o sono chiacchiere da social network?

LORENZO: “Sono ovviamente chiacchiere, in realtà la gente era lì per ubriacarsi.”

TOM: “Era la situazione di suo 'da sold out': dj tosto, organizzatori tosti e un locale (il Coffee Pot) veramente bello"

LORENZO: “Per essere stato il nostro primo live siamo felici e soddisfatti, tutto è andato per il verso giusto e l'emozione non ci ha traditi. Anche il pubblico ha risposto bene, al contrario di quello di Arezzo, che certe volte non partecipa con lo spirito che si addice a un concerto. Per quanto riguarda le date, stiamo cercando di chiuderne un po' in giro per l'Italia e su questo ci sta dando una mano anche la nostra agenzia di booking. E questo non toglie il fatto che siamo disposti a suonare in qualsiasi situazione, che sia un music club, una piazza o il parcheggio davanti all'Arezzo Factory!

Siete da poco usciti con il videoclip (fa molto anni '90 questa parola) di “Murder”! Funziona a livello promozionale? E' una cosa che consigliate?

TOM: “Il video è stato ideato e girato dal giovane, ma talentuoso registra Paolo La Cola, il quale ringraziamo per lo splendido lavoro. “Murder”, come si può dedurre dal titolo, parla di un omicidio, la trama del video è di per se abbastanza semplice e nello stesso tempo molto efficace: in pratica è un piccolissimo film horror dove una ragazza viene inseguita e ci siamo noi che facciamo da colonna sonora. In tutto sono stati girati 15 minuti di riprese, riassunti in 3 minuti”



(Il video di 'Murder' dei Les Couleurs)

LUCA: “Anche se non ho partecipato alle riprese penso che un video sia un buon modo per farsi conoscere in rete e per dare quella spinta in più, che fa girare il nome. Consiglio questa esperienza anche ad altre band, senza dubbio”

LORENZO: “Il video è utile anche perché alla musica vengono associate delle immagini che possono servire a far arrivare prima il messaggio. Per noi che cantiamo in inglese è ancora più importante per il semplice fatto che rende maggiormente comprensibile quello che vogliamo esprimere nei testi”

TOM: “E poi se il chitarrista è bello ancora meglio! A parte scherzi, abbiamo in cantiere anche il secondo video, staremo a vedere”

Come ho già domandato, nella precedente intervista, a David dei The Cyclops, vorrei sapere il vostro punto di vista sulla scena musicale aretina. Voi vi sentite un gruppo attivo o passivo? Vogliamo la verità!

LORENZO: “Secondo me la scena aretina non è una delle più attive a livello musicale e più che altro a livello di festival. Ti faccio l'esempio di Arezzo Wave: ecco, mancano questi festival dove la gente possa andare ad ascoltare musica nel vero senso della parola. Sono venuto a sapere, grazie all'intervista rilasciata da Marco Gallorini a L'Orlandino, che il 30 Aprile il Karemaski chiude i battenti. La notizia mi rattrista molto anche perché reputo il Multi Art Lab una realtà importante a livello locale e non solo. Una realtà dove sono passati tanti artisti e tanti generi musicali tra i più disparati. Spero soltanto che vengano fuori nuovi festival e nuovi locali dove ci sia la possibilità di farsi conoscere al meglio per le band emergenti. Ultimamente sembra tutto concentrato esclusivamente nei dj set, la figura della band che suona dal vivo in molte situazioni passa in secondo piano e questo, penso sia dovuto al fatto che le persone, soprattutto quelle più giovani, non siano state educate a seguire musica live. Noi siamo disponibili a promuovere eventi e senza ombra di dubbio ci impegneremo a farlo, promesso!”

TOM: “Penso che le band aretine siano molto valide, sia a livello qualitativo che di idee, però penso anche che tra di noi ci si “odi”, non voglio fare di tutta l'erba un fascio, sia chiaro, ma più di una volta ho avvertito questa sensazione...siamo un po' tutti dei finti amici"

Dipende anche da persona a persona, io ho stretto dei buoni rapporti con molte band e penso che siano veri e sinceri. Voi dite di no?

TOM: “A livello personale vedo molta rivalità; ognuno pensa a pubblicizzare il suo concerto però è difficile sia disposto ad andare a vedere quello di un altro, anche se magari gli piacerebbe. Sembra che si faccia quasi a gara tra chi richiama più gente, una guerra tra poveri che non fa bene alla scena! Ci servirebbe un posto dove tutta la gente che fa musica si possa ritrovare anche solo per bere una birra, parlare e far nascere dei rapporti che siano veri e sinceri”

Dopo quello che avete detto, faccio una proposta e a questo punto, se volete rendere onore alle vostre parole, non potete dirmi di no...ci state?

LES COULEURS: “Siamo a tutte orecchie”

Spingiamo gli artisti locali a collaborare tra di loro, che ne dite? Non sarebbe bello? Io ad esempio sono già in contatto con i Double M Sound per una parte vocale in un loro brano. Voi? Mi promettete che ci fate un pensierino? Sarebbe un ottimo modo per smuovere un po' le acque...

LORENZO: “Guarda, io ti posso dire che noi ci possiamo impegnare a fare questa cosa, alla fine lo fanno tutti i più grandi artisti e non vedo perché non lo si possa fare anche tra di noi. Chiamare un componente di un altro gruppo a suonare uno strumento che noi non abbiamo. Penso sia anche un bel modo per rapportarci con altri generi musicali"

TOM: “Perché allora non facciamo un disco?”

Wow! Questa cosa mi stuzzica, spiegati meglio!

TOM: “Si, un disco! Un disco con un pezzo per ogni band aretina! Scegliamo uno studio, lo registriamo, ce lo paghiamo o si trova qualche finanziamento, si stampa, lo si mette in vendita in qualche negozio di dischi e tutto il ricavato lo diamo in beneficenza a qualche associazione, che ne dici? Un bel modo di unire l'utile al dilettevole”

Questa risposta mi garba di brutto e sapete che vi dico? Mi voglio mettere subito in moto invitando tutti quelli che hanno contatti o possibilità a fare lo stesso, per far si che tutto questo, non rimanga una mera parola...

LES COULEURS: “Vai, spargiamo la voce!”

Perfetto, ma a questo punto siamo giunti all'ultima domanda, il tempo vola! Quali sono i vostri progetti futuri? Mi date una risposta corale?

LES COULEURS: “Vogliamo registrare un disco e metterci dentro tutto noi stessi! Ora come ora fare il disco è la nostra priorità assoluta, ci sentiamo incompleti senza! Per il resto, continuiamo a suonare e a fare più live possibili, perché è questo che fa crescere dal punto di vista artistico”

Allora bando alle ciance ragazzi, buon lavoro e in bocca al lupo per tutto! Rimaniamo in contatto. Ciao e alla prossima!