lunedì 31 gennaio 2011

La nostra città ci riserva sempre delle grandi sorprese: terza, nella triste classifica delle città dove si ricicla il denaro sporco!

Gianni Palagonia è uno 'sbirro' dell'antimafia, uno di quei poliziotti sotto copertura, perché è nelle oscurità più profonde del nostro paese che vanno a setacciare. Gianni Palagonia è anche uno scrittore e il suo ultimo libro si intitola "Nelle Mani di Nessuno", la storia di un poliziotto del sud, che viene trasferito per la sua incolumità in una città del nord. Scoprendo che la mafia è arrivata anche lì. Soprattutto lì.

Gianni Palagonia, 'sbirro' antimafia sotto copertura, ma anche scrittore, è di una città in particolare che parla! Indovinate quale?

Nell'Orlandino di solito i comunicati stampa non trovano spazio! Ma vogliamo dedicare il post di oggi proprio a un comunicato che stavolta ci ha davvero lasciati di sasso! Il mittente è l'Arci di Arezzo e il contenuto è la rivelazione di Gianni Palagonia, che dopo alcuni anni dall'uscita del suo libro, ' Nelle Mani di Nessuno' svela che quella città, quella di cui parla, è proprio la nostra.

A seguire dei dati assodati, emersi al Congresso Nazionale dei Funzionari di Polizia, ma che ogni volta che leggiamo, ci sorprendono: Arezzo è la terza città italiana nell'infelice classifica dei luoghi dove si ricicla il denaro sporco proveniente dalla malavita organizzata.


Arci e Libera: “Allarme legalità ad Arezzo, Dobbiamo svegliarci!!! Gianni Palagonia rivela la città protagonista del libro 'Nelle mani di nessuno'. L’intervista rilasciata da Gianni Palagonia a Rai 3 Toscana richiede una nostra immediata reazione.”


Così, Francesco Romizi, segretario dell’Arci di Arezzo e referente di Libera, risponde alle dichiarazioni emerse dall’intervista andata in onda su Rai 3 Toscana il 17 Gennaio.
Nel libro di Gianni Palagonia, “Nelle mani di nessuno”, si parla di una città del nord, rileggendo le frasi del libro sembra così evidente: “Qui gli affaristi della mala lasciano vivere la città in una sorta di vacanza perpetua, evitando accuratamente le violenze più eclatanti, e intanto violano la legge e si arricchiscono alla luce del sole: appalti truccati, tangenti, corruzione a vari livelli coinvolgono un po' tutti e di cui, proprio come al sud, tutti sanno ma fingono di non sapere, protetti dalle modalità felpate e incruente di un crimini fin troppo borghese”, quella città è Arezzo.
Arezzo la terza città in Italia per riciclaggio di denaro sporco, dati emersi dalla relazione presentata al Congresso nazionale funzionari di polizia, riutilizzo di denaro sporco proveniente da attività mafiose che si introduce nel mercato legale attraverso investimenti in vari settori dell’economia di quelle zone che storicamente non sono riconosciute come mafiose.
I dati che emergono da numerose inchieste sono a dir poco allarmanti, dati che confermano che la criminalità organizzata non è un fenomeno caratteristico delle regioni del Sud Italia, come ormai è noto da tempo nessuna regione, tanto meno la Toscana, può dirsi immune dalla “piaga” della mafia.
Anche una piccola e tranquilla Provincia come Arezzo, apparentemente un’isola felice, risulta essere al centro degli affari e del giro di denaro delle “mafie”, portata al centro della cronaca per diverse indagini negli ultimi mesi, la nostra città risulta uno dei centri con maggiori infiltrazioni mafiose del centro nord.
L’Arci e Libera da anni si impegnano nella lotta contro la criminalità organizzata, ma soprattutto si impegnano per informare e sensibilizzare la cittadinanza e le istituzioni, proprio per porre l’attenzione su quella che è la nostra realtà. Parlare di mafia, non significa parlare di Sicilia, Campania, Puglia, significa parlare della nostra Regione, della nostra Provincia e dei tanti beni confiscati o sequestrati presenti anche nel nostro territorio.
E’ una realtà assodata da tempo, ma che non sempre trova la giusta consapevolezza e la forte risposta che sarebbe indispensabile per ottenere dei risultati.
Spesso sono notizie che non riscuotono una grande successo mediatico-continua Romizi -l’Arci, in questo caso, può solo ringraziare Gianni Palagonia, non solamente per il suo lavoro, ma soprattutto perché rivela quanto troppo spesso, anche nella nostra città, resta in secondo piano o non vuole essere ascoltato. I risultati di molte indagini recenti, rivelano che la presenza mafiosa sul nostro territorio è decisamente molto diffusa, mercato dell’oro, spaccio di droga e riciclaggio, sono dati rilevanti sufficienti per lanciare un allarme forte, un allarme sociale innanzitutto, rivolto a tutta la società civile, alle istituzioni, ai partiti e al terzo settore della nostra Provincia.”
L’Arci e Libera si impegnano a continuare e a rafforzare fin da subito il lavoro fatto sul territorio, per fare chiarezza sui fatti, chiedendo l’aiuto e il sostegno delle istituzioni locali e delle forze dell’ordine.
Ufficio stampa Arci Arezzo