mercoledì 17 novembre 2010

L'ORLANDINO, ISTRUZIONI PER L'USO

Diamoci le coordinate:

Quando? Da oggi, fino alle prossime elezioni aretine. Che cosa? Semplicemente due interviste la settimana, ma non mettiamo limiti alla provvidenza. A chi? A chi ha volontà, ma non un ufficio stampa, o il contatto giusto nell’informazione e che al contrario dovrebbe averne eccome. A chi ci incuriosisce. Semplicemente a chi ha qualcosa da dire. Dove? Un blog (http://lorlandino.blogspot.com/) e una pagina fan su Facebook (http://www.facebook.com/pages/LOrlandino/165237126842813?v=wall) e poi ci sarete voi, se vorrete, con i vostri profili, con i vostri mezzi. Come? Suggerendo chi, suggerendo cosa chiedere, cosa raccontare. E perché?



Perché è giusto che le idee siano tenute per sé? Perché è giusto che chi ha voce da anni, continui ad avere il monopolio del piedistallo anche oggi, alla vigilia dell’ennesimo appuntamento dove poter ancora una volta cercare di cambiare le cose? Perché non vi sembra sbagliato continuare ad ascoltare sempre e soltanto le stesse campane, quando i campanili si sono moltiplicati? Perché non convenite con me, che le idee, qualsiasi tipo d’idea, debba essere portata alla ribalta, almeno oggi, almeno per domani?

Perché un amico in questi giorni mi raccontava che stava costruendo un puzzle. Uno di quelli grossi da due, tremila pezzi. Non ne trovava uno, un accidenti di minuscolo pezzo per proseguire una parte importante del riquadro. Cerca, cerca, cerca, quel pezzo non usciva fuori. Ma per caso, dopo estenuanti ricerche, quel pezzetto, è incredibilmente caduto dal mucchio grazie ad un sobbalzo dato per errore alla scatola che li conteneva tutti quanti. E mi piace pensarla così, che per caso, un pezzettino mancante, salti fuori dal mucchio, un po’ per casualità, un po’ perché lo si è cercato.

Perché negli anni mi sono sentito dire troppo spesso “Ma chi l’ha detto? Chi? Lui? Chi è? Non conta nulla!”. Come se fosse il ruolo politico a dare autorevolezza, anziché solo autorità. Ma uno si convince che i comportamenti, le idee e come si è arrivati a quelle idee, siano le caratteristiche adeguate a darti lo status di persona autorevole. Quindi? Max Stirner, nell’’800, diceva “Il mio potere è la mia proprietà, il mio potere mi dà la proprietà. Io stesso sono il mio potere e per esso sono la mia proprietà”. Oggi voglio credere che la “proprietà”, che l’idea lanciata da chi conta poco o nulla, se condivisa, possa essere qualcosa d’influente, significativa, forte in concreto. Basta che ci sia volontà.

La “volontà” di cambiare, la volontà di credere, la volontà di animare nuovi momenti, difficili, ma più entusiasmanti di oggi, per lo meno, più interessanti. La volontà di portare avanti delle idee, di impegnarsi, di iniziare il cambiamento tanto desiderato, o tanto vituperato, ma a questo punto diventato talmente tanto indispensabile che tutte le strade per arrivarci vanno percorse. E oggi chi ha una sua volontà, ha degli strumenti per proporla, la sua volontà, strumenti semplici, alla portata di mano! La rete, prima su tutti!

Istruzioni per l'uso:

Innanzitutto confido un auspicio: tutti i contenuti, le “volontà” che saranno registrate in questi mesi, mi auguro possiate riutilizzarle, condividendole con gli amici, usandole, riflettendoci su. Tutto quello che scriverò, o che scriverete, o scriverà chissà chi, sarà bello ritrovarlo in altri spazi, in altri mezzi, in altri media. Perché ogni testo potrà essere riutilizzato in qualsiasi maniera voi vogliate. Diffusione, ma soprattutto partecipazione: non state a guardare, richiedete, suggerite, commentate, domandate, diventate co-autori di questo spazio.

Perché "Dove c'è un grande disiderio di imparare - diceva John Milton - lì per forza di cose molte saranno le discussioni, molti gli scritti, molte le opinioni, perché le opinioni nel cuore degli uomini non sono che conoscenza nel suo farsi"

1 commento:

  1. Io proporrei una questione che mi sta a cuore e spererei con ciò di innescare un dibattito, visto che non sono riuscita a trovare informazioni in merito, se non questo articolo di Informarezzo(www.informarezzo.com/cultura/4057-Galleria-Comunale-dArte-Moderna-Contemporanea-chi-lha-vista.html): la "scomparsa", se di questo si tratta, della collezione permanente di arte contemporanea (arte fino agli anni '80, in realtà, ma fa lo stesso) per la quale è stata inagurata, nel 2003, la Galleria Comunale di Arte Moderna e Contemporanea di Arezzo! E che ora è vuota, a parte le mostre temporanee poco convincenti che ospita. Il direttore e responsabile della collezione permanente è Giovanni Faccenda... perchè non intervistalo e chiedere se davvero, come si vocifera, nessuno sa nemmeno in quale cantina le opere acquistate negli anni siano deposte ad ammuffire?

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