domenica 21 novembre 2010

Conoscete Clay Shirky? Se no...forse dovreste...!

Conoscete Clay Shirky? Beh…se ancora non lo conoscete vi basti sapere che Wired America, qualche tempo fa, ha spiegato che: “Se il web ha un suo guru, questo è Clay Shirky”. L’Orlandino, nasce dopo la lettura di una ventina di pagine del suo ultimo libro “Surplus Cognitivo”, da Codice Edizioni, 22 euro. Assolutamente da leggere. Va da sé, che per questo motivo, raccontandovi chi sia e cosa dica Shirky, è un po’ come raccontarvi chi sia e cosa dica l’Orlandino.

Prendetelo come un articolo domenicale di un quotidiano, quello di oggi. I quotidiani la domenica si lanciano in tante “seghe mentali” con le pagine e gli inserti culturali, perché suppongono - a ragione - che le persone abbiano più tempo di leggere e di approfondire. Bene, supponiamo che potete fare molto di più: supponiamo che possiate leggere, approfondire, condividere, diffondere e contribuire.


Shirky – detta in soldoni – parte da quattro semplici concetti: oggi come oggi abbiamo A) i mezzi, ossia le piattaforme tecnologiche abilitanti che rendono poco costoso e semplice agire collettivamente (http://lorlandino.blogspot.com è costato la bellezza di 0 euro, quanto la fan page su Facebook e in 4 giorni sono state aperte, ad ora, 877 pagine da ip unici). B) la motivazione, o meglio, una molla che può essere intrinseca o estrinseca e che spesso va anche stimolata con i giusti incentivi (cosa vi offriamo? Le interviste collettive, mandateci le domande a cui volete avere una risposta! La direzione editoriale collettiva, diteci chi volete ascoltare, o fatecelo ascoltare voi stessi! La condivisione collettiva e la convergenza mediatica, siamo in copyleft, sbatteteci dove vi pare!). C) l’opportunità e le nuove occasioni. Ad esempio la condivisione d’idee che, nell’era pre-internet, era impensabile. D) la cultura, quindi un set condiviso di valori e pratiche in grado di regolare le attività di una comunità e le relazioni tra i membri (la nostra città, i suoi problemi, le sue risorse).

Inoltre, Shirky spiega che a far funzionare tutto quanto è una grandissima risorsa che accomuna tutti noi: il tempo libero. Un surplus, per l’appunto. Che Shirky chiama “cognitivo”, spiegando con un dato abbastanza impressionante il concetto: ogni anno gli statunitensi trascorrono 200 miliardi di ore davanti alla tv, mentre per creare Wikipedia, una risorsa gigantesca, per di più utile a tutti, ci sono volute “solo” 100 milioni di ore. Va da sé la domanda: e se 200miliardi di ore fossero state usate per incrementare le pagine di Wikipedia?

Forse, significherebbe vivere in un mondo di frustrati, noiosi, intellettualoidi e radical chic. Onde evitare il rischio, a noi non servono 200miliardi di ore, ma molto, molto di meno. Servono cinque minuti al giorno, serve che se hai un’idea mentre mangi un panino all’ora di pranzo, quando torni in ufficio, inviala, postala, rendila pubblica. Perché serve, perché è utile! Anche se sul momento, ti sembra un’emerita cazzata.

Facciamo finta che l’Orlandino diventi una banca di idee sulla città. Anzi, un vero e proprio fondo d’investimento. Tu piazzi quell’idea su un fondo che la gestisce. E dopo un po’ di tempo, quell’investimento avrà un rendimento. Il tutto a rischio zero, che di questi tempi non è male.

Si tratta di investire su noi stessi, alla fine. Mica scherzi!

Perché per la prima volta nella storia, oggi, proprio oggi, l’interconnessione tra le persone attraverso internet e le piattaforme specifiche, ci permette di trattare il tempo libero come una risorsa globale condivisa, che può essere usata per creare nuovi modelli di partecipazione e condivisione, che può finalmente dare spazio a scopi comuni.

E quindi supponiamo che potete farvi molto di più che le “seghe mentali” quest’oggi: supponiamo che possiate leggere, approfondire, condividere, diffondere e – soprattutto – contribuire.

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