giovedì 20 gennaio 2011

Aretini, siete pronti alla prima, grande, rivoluzione informatico-sessuale?

Siete pronti a una sottospece di grande rivoluzione sessuale ad Arezzo? Perché se non lo siete, dovreste. Dovreste, stando alle parole di Linus Torvalds, il creatore del kernel Linux, che in occasione della conferenza della Free Software Foundation del lontano 1996, disse: "Software is like sex: it's better when it's free" ("Il software è come il sesso, è meglio quando è libero"). Ma dovreste, soprattutto, stando alla buona volontà di qualche dirigente del Comune di Arezzo, che dopo l'intervista sulle colonne de l'Orlandino a Matteo Bonicolini, si è interessato in maniera informale alla questione hacklab, convocando proprio Matteo per saperne di più. La cosa ci fa piacere e vogliamo condividerla con tutti.

Promiscuità sessuali a parte, quando Torvalds pronunciò quelle parole, la rivoluzione del software libero e dell'Open Source era già in atto da tempo, ma ancora doveva scatenarsi in tutta la sua portata. Di lì a poco, infatti, alcune grandi industrie della così detta Silicon Valley si sarebbero convertite alla nuova filosofia free e avrebbero cambiato il mondo della tecnologia per come lo avevamo conosciuta fino ad allora. Speriamo di trovarsi in quella stessa situazione anche noi, in un momento dove un certo 'cambio di mentalità' è nell'aria e ad un passo dal, per l'appunto, cambiare qualcosa! Siamo in procinto di accorgersi di un futuro, 'momento' a dir poco singolare, a cui per forza di cose dobbiamo iniziare ad abituarci?  

Risultato, quindi. Arriva il primo risultato. Questa mattina, in Comune, Matteo ha presentato dei modelli di hacklab (3 per l'esattezza) e chissà che nel giro di poco non si trovino le risorse per costituirlo. Ne bastano poche, l'abbiamo già detto (anche qualche pezzo vecchio di qualche computer inutilizzato) e vai a vedere che non si possano cambiare le cose? A Palazzo Cavallo sono stati spiegati i principi di base, è stato spiegato che la pubblica amministrazione, non essendo proprietaria del software utilizzato, ne è completamente dipendente nelle mansioni amministrative che svolge e che inoltre, viene sprecato del denaro sempre per il solito motivo. E' stato spiegato che il software proprietario non è l'unico disponibile e che soprattutto, volendo, un'amministrazione potrebbe avere un laboratorio di ricerca molto attivo autonomamente, con dei consulenti sia retribuiti che no, a loro disposizione. E' stato spiegato, in breve, cosa e come farlo!

Questo è. E qua sotto, per saperne di più, potete visualizzare la presentazione usata dallo 'smanettone' Bonicolini per l'occasione. E magari - perché no? - iniziare a dare il vostro contributo per l'ideazione di un progetto che, informatici o no, riguarda anche te che stai leggendo! Anche perché a quanto pare, le idee, se buone, non passano inosservate! E intanto buona rivoluzione informatico-sessuale a tutti!